“Planisfero di Palazzo Besta”. Teglio, Valtellina.

Sala della Creazione

Planisfero di Palazzo Besta. Teglio (SO).

Affresco che si trova nel duecentesco Palazzo Besta di Teglio (SO) sul soffitto della Sala della Creazione in un riquadro a sinistra di cm 276 x 106.

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Sala della Creazione di Palazzo Besta.

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Sala della Creazione di Palazzo Besta. Foto di Riccardo Battiferro Bertocchi

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Il Planisfero al centro del soffitto della Sala della Creazione a Palazzo Besta di Teglio. In Valtellina.

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Il Planisfero sul soffitto di Palazzo Besta

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Il Planisfero ingrandito. 

In basso al Planisfero  una terra Australis dipinta in verde con la data 1499 e la scritta “Terra Australis recenter inventa anno 1499 sed nondum plene cognita” ( Terra Australe di recente scoperta nell’anno 1499 ma non completamente conosciuta).

La mappa è una delle rarissime carte murali rinascimentali , a tutt’oggi se ne contano solo diciassette.

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Nel 1989 lo studioso Giorgio Galletti nel suoi saggio “Aggiunte al Palazzo Besta di Teglio”  ipotizzò che il modello utilizzato fosse il “Typo de la carta cosmographica de Gaspar Vopellio Medeburgense” inserita nell’opera  “Dos Libros de Cosmographia” di Hieronimo Girava,  edita a Milano nel 1556 e dipinta con colori più vivaci.

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“Typo de la carta cosmographica de Gaspar Vopellio Medeburgense” 

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 Un esemplare  si trova nella John Carter Brown Library. Brown University di Providence, Rhode Island.

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John Carter Brown Library. Brown University di Providence, Rhode Island.

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Nel 2003 il valtellinese Claudio Piani ed il ricercatore  Diego Baratono pubblicarono studi approfonditi su questa importante testimonianza della cartografia cinquecentesca, identificando con precisione il modello cartografico del Planisfero di Palazzo Besta   che ricalcherebbe una carta geografica del tedesco Martin Waldseemüller (1470 – 1521) datata 1507.  La carta,  trovata in un archivio tedesco, si trova dal 2001  presso la Libreria del Congresso di Washington ed è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità.

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 Carta geografica di Martin Waldseemüller del 1507, conservata presso la Libreria del Congresso di Washington.

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Libreria del Congresso di Washington.

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Libreria del Congresso di Washington.  Foto di Carol M. Highsmith

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Il  documento geografico cartaceo che rispecchia più fedelmente le linee guida della proiezione utilizzata da Martin Waldseemüller nel 1507 è la Weltkarte del 1545 del cartografo e matematico tedesco Caspar Vopel (Medebach 1511-  Colonia 1561) detto anche Vopell, Vopelius, Vöpell o Meydebachius,  e mai ritrovata. 

Della carta di Caspar Vopel sono sopravvissute solo due copie postume realizzate a stampa.

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Quella stampata a Venezia nel 1558 da Andrea Valvassore, detto Guadagnino, conservata alla alla Houghton Library dell’Università di Harvard in Massachusetts, (U.S.A) dove si può consultare fino ai più piccoli particolari una riproduzione in scala 1.1 dell’edizione del 1558. 

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Copia del planisfero di Vopel, stampata a Venezia nel 1558 da Andrea Valvassore.

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Houghton Library dell’Università di Harvard in Massachusetts, (U.S.A)

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Houghton Library. Università di Harvard. Massachusetts (USA)

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E quella stampata ad Anversa nel 1570 da Bernard van den Putte conservata alla Herzog August Bibliothek di Wolfenbüttel, Germania

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Copia del planisfero di Vopel, stampata ad Anversa nel 1570 da Bernard van den Putte

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Herzog August Bibliothek di Wolfenbüttel, Germania

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Il Planisfero di Palazzo Besta suscitò subito una miriade di discussioni tra gli studiosi alla ricerca di enigmi  in quanto pensavano che vi fossero cartografati territori sconosciuti per quell’epoca, che il planisfero fosse  stato disegnato prima della scoperta dell’America e disegnato addirittura da Leonardo da  Vinci morto , tra l’altro, ad Amboise nel 1519.  Tutte illazioni smentite dal Piani e dal Baratono secondo i quali le carte rappresentate con questo profilo proiettivo iconografico, richiamerebbero il panneggio del manto della ” Madonna della Misericordia ” dipinta dal Ghirlandaio nel 1472, a Firenze nella chiesa di Ognissanti, proprio, per la famiglia Vespucci.

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Domenico Bigordi detto il Ghirlandaio (Firenze 1448 – Firenze 1494 ).

“Madonna della Misericordia”. Chiesa di Ognissanti. Firenze.  1472

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Informazioni su Bruno Aloi 950 Articoli
Bruno Aloi. Nato a Genova nel 1941, si diploma nel 1960 presso l'Istituto Tecnico Nautico San Giorgio di Genova. Nel 1966 consegue il titolo professionale di Capitano di Lungo Corso. Laureato in Lettere con la tesi "I Liguri nella Gallia meridionale". Molteplici sono i momenti che segnano il percorso di Bruno Aloi, da ufficiale di coperta agli incarichi in diverse specializzazioni formative (corsi di sopravvivenza, mezzi di salvataggio, antincendio di base ed avanzato, corso superiore radar, familiarizzazione navi chimiche, ) fino all'abilitazione a comandante Certificazione S.T.C.W. 1978/95 rilasciato il 28/1/2002. Particolarmente significativa è la sua attività in campo culturale, per un decennio soprintende alla promozione delle grotte di Borgio Verezzi come presidente del Gruppo Grotte Borgio Verezzi. Nell'ambito delle esplorazioni ipogee visita il Marocco, l'Algeria e la Siria su invito del Ministro del Turismo Siriano. Socio onorario dello Speleo Club de l'Aude et de l'Ariège (Francia). In qualità di Presidente dell'Associazione per il Recupero del Genovesato, Bruno Aloi promuove nel 1986 la riapertura dei forti genovesi Sperone e Begato, con eventi di spettacolo, mentre partecipa all'iniziativa "Artisti per il Centro Storico" (1990). Premio Regionale Ligure 1987. Premio "Gente di Mare" 2002. Viareggio. Socio onorario della Società Nazionale di Salvamento. Tra le altre cariche assunte, lo ricordiamo presidente di Al Sham, associazione per le relazioni tra Italia e Siria contibuendo al gemellaggio della città di Genova con la città di Latakia (l'antica Laodicea). Giornalista pubblicista dal 14/6/1989 iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti Roma Tessera N. 170551.. Presidente del Comitato Nazionale per Colombo.

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