Ritratto di Cristoforo Colombo attribuito al pittore spagnolo Pedro Berruguete. Collezione privata.

Ritratto di Cristoforo Colombo attribuito dagli esperti, prof. Maurizio Marini storico dell'arte, e Vittorio Sirotti vice direttore dell'Accademia di Liguria Genova, al pittore spagnolo Pedro Berruguete (c.1450 Pedro de Nava/Palencia-1504 Avila), pittore di corte dei Re Cattolici Ferdinando II d'Aragona e Isabella di Castiglia. L'analisi fisico-chimica del dipinto, effettuata da Paolo Bensi, direttore del Collegio Italiano di Chimica, dimostra che il ritratto è datato tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo. Il ritratto apparteneva ad una collezione privata, venne poi affidato ad una galleria d'aste di Genova e acquistato dall'italo americano Francesco Roibaudo. Dando per scontata l'autenticità, il quadro é importante in quanto il Berreguete avrebbe potuto conoscere personalmente Colombo e farne un ritratto ufficiale.

Il ritratto di Cristoforo Colombo venne attribuito dagli esperti, prof. Maurizio Marini storico dell’arte, e Vittorio Sirotti vice direttore dell’Accademia  Ligustica di Belle Arti, al pittore spagnolo Pedro Berruguete (c.1450 Pedro de Nava/Palencia-1504 Avila), pittore di corte dei Re Cattolici Ferdinando II d’Aragona e Isabella di Castiglia.
L’analisi fisico-chimica del dipinto, effettuata da Paolo Bensi, direttore del Collegio Italiano di Chimica, dimostrò che il ritratto era da  datarsi tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo. Con questi presupposti il quadro divenne importante in quanto il Berruguete avrebbe potuto conoscere personalmente Colombo e farne un ritratto ufficiale. In pratica l’unico ritratto realizzato quando  “el Almirante” era ancora in vita.

Il ritratto apparteneva ad una collezione privata, venne poi affidato ad una galleria d’aste di Genova e acquistato dal commerciante d’arte italo americano Francesco Roibaudo che  poi lo aveva messo in vendita ad un prezzo  abbastanza elevato. E subito a Genova si era pensato  di fare una colletta pubblica per acquistarlo.

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Il 29 novembre 1991 il quotidiano spagnolo ABC pubblicò un intervento dello storico spagnolo Antonio Rumeu de Armas, membro della Reale Accademia di
Storia a pagina 22 del numero 4 con il titolo «Ni es el Almirante, ni es de Berruguete». Articolo subito ripreso in Italia dal giornalista Rino Di
Stefano sul Giornale e che molto probabilmente bloccò a Genova l’idea della colletta per comperare il quadro . Rumeu de Armas sosteneva che “la persona del ritratto porta i vestiti di un notabile italiano, non certamente di un ammiraglio della Castiglia. Quella spilla sopra il berretto, con quella perla così vistosa, e l’abbigliamento così sfarzoso sono impensabili in un personaggio castigliano di quell’epoca. Basta guardarlo una volta per capire che la persona del ritratto non è una figura spagnola di quel tempo: rappresenta invece un gran capitano vestito da vicerè di Napoli ed è di un pittore italiano»”. E seguiva
Matías Díaz Padrón, conservatore capo del Museo del Prado di Madrid, noto esperto del Berruguete che dichiarava “Il quadro di Genova non è di grande qualità. Il suo autore non è un gran maestro. Non ha né la tecnica né la sensibilità di Berruguete”.

Come informa  Rino Di Stefano, anche in Italia si ebbero interventi come quello di Claudio Strinati, soprintendente ai Beni artistici e storici di Roma che  escluse seccamente che il quadro fosse del Berreguete. Ma dobbiamo a Bruno Ciliento, responsabile della Soprintendenza Beni  Storici Artistici  Liguria,  che ha individuato che il personaggio del quadro non è Cristoforo Colombo ma il re Enrico VII d’Inghilterra, tratto da un murale del palazzo di Whitehall a Londra, affrescato da Hans Holbein il Giovane nel 1537.

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 Questo acquerello è una copia di George Vertue del dipinto di Remigius van Leemput tratto da un murale di Hans Holbein il Giovane. Il murale originale fu commissionato da Enrico VIII nel 1537 per il suo palazzo di Whitehall nel centro di Londra e distrutto nell’incendio del palazzo nel 1698. Vertue copiò il dipinto di van Leemput (anche nella Collezione Reale; vedi RCIN 405750) nel 1737, due cento anni dopo che Holbein aveva realizzato il dipinto originale. L’immagine mostra Enrico VIII, in piedi a sinistra, e la sua terza moglie Jane Seymour a destra. Dietro di loro stanno i genitori di Enrico, Enrico VII ed Elisabetta di York. Le figure circondano un monumento centrale, sul quale è scolpita un’iscrizione che commemora Enrico VII come un grande re, ed Enrico VIII come uno ancora più grande. La copia di Vertue non è del tutto fedele al dipinto di van Leemput; non includeva la braghetta indossata da Enrico VIII nella copia di van Leemput e, presumibilmente, nel murale originale. George%20Vertue%20-%20King%20Henry%20VIII%20King%20Henry%20VII%20Elizabeth%20of%20York%20Jane%20Seymour%20by%20Hans%20Holbein%20%20-%20%28MeisterDrucke-21605%29

Re Enrico VIII; Re Enrico VII; Elizabeth of York; Jane Seymour di Hans Holbein · George Vertue – quadro  senza data

 

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Enrico VII, 1600-1700 · Hans Holbein der Jüngere  16° secolo  Olio su legno

Slovenska Narodna Galeria, Bratislava, Slovakia / bridgemanimages.com

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Informazioni su Bruno Aloi 966 Articoli
Bruno Aloi. Nato a Genova nel 1941, si diploma nel 1960 presso l'Istituto Tecnico Nautico San Giorgio di Genova. Nel 1966 consegue il titolo professionale di Capitano di Lungo Corso. Laureato in Lettere con la tesi "I Liguri nella Gallia meridionale". Molteplici sono i momenti che segnano il percorso di Bruno Aloi, da ufficiale di coperta agli incarichi in diverse specializzazioni formative (corsi di sopravvivenza, mezzi di salvataggio, antincendio di base ed avanzato, corso superiore radar, familiarizzazione navi chimiche, ) fino all'abilitazione a comandante Certificazione S.T.C.W. 1978/95 rilasciato il 28/1/2002. Particolarmente significativa è la sua attività in campo culturale, per un decennio soprintende alla promozione delle grotte di Borgio Verezzi come presidente del Gruppo Grotte Borgio Verezzi. Nell'ambito delle esplorazioni ipogee visita il Marocco, l'Algeria e la Siria su invito del Ministro del Turismo Siriano. Socio onorario dello Speleo Club de l'Aude et de l'Ariège (Francia). In qualità di Presidente dell'Associazione per il Recupero del Genovesato, Bruno Aloi promuove nel 1986 la riapertura dei forti genovesi Sperone e Begato, con eventi di spettacolo, mentre partecipa all'iniziativa "Artisti per il Centro Storico" (1990). Premio Regionale Ligure 1987. Premio "Gente di Mare" 2002. Viareggio. Socio onorario della Società Nazionale di Salvamento. Tra le altre cariche assunte, lo ricordiamo presidente di Al Sham, associazione per le relazioni tra Italia e Siria contibuendo al gemellaggio della città di Genova con la città di Latakia (l'antica Laodicea). Giornalista pubblicista dal 14/6/1989 iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti Roma Tessera N. 170551.. Presidente del Comitato Nazionale per Colombo.

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