Durante il viaggio di ritorno dalle terre scoperte durante il viaggio di scoperta, il 14 febbraio 1493 la Pinta e la Nina incapparono in una burrasca.
La Pinta scomparve nel buio della notte. Sorto il sole, vento e mare si fecero più terribili per veemenza e potenza.
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Dal Giornale di bordo di Cristoforo Colombo di padre Bartolomeo de Las Casas:
“Allora l’Ammiraglio ordinò che si tirasse a sorte uno dei naviganti il quale dovesse recarsi in pellegrinaggio al Santuario di Santa Maria di Guadalupe e offrisse a quella madonna miracolosa un vero di 5 libbre, e che tutti facessero voto che colui che venisse designato dalla sorte compirebbe il detto pellegrinaggio. A tal uopo comandò che si recassero tanti ceci quante persone si trovavano sulla nave, di segnarne uno con una croce fattavi sopra col coltello, di metterli in un berretto e di mischiarli bene. Il primo a porvi dentro la mano fu l’Ammiraglio, il quale estrasse il cece segnato con la croce, e così la sorte cadde su di lui, e da allora in poi si riguardò qual pellegrino e in obbligo di recarsi a sciogliere il voto.”
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La Nina arrivò a Palos il 15 marzo 1493 a mezzogiorno.
Il giorno dopo, il 16 marzo, Colombo si recò a Santa Clara di Moguer al Monastero di Nuestra Señora de Guadalupe a sciogliere il voto fatto durante la tempesta.
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Nel tardo tredicesimo secolo il pastore Gil Cordero, proveniente da Cáceres, scoprì sulle rive del fiume Guadalupe una statua della Madonna nascosta nel 714 dagli abitanti locali durante l’invasione dei Mori. Sul luogo del rinvenimento venne eretta una cappella visitata diverse volte da re Alfonso XI di Castiglia. Durante la Battaglia di Rio Salado del 4 aprile 1340 vinta sulle truppe del sultano del Marocco, Abu al-Hasan b. ‘Uthmanil, il Re invocò Santa Maria di Guadalupe ascrivendone la vittoria all’intercessione della Madonna. La chiesa di Guadalupe venne così dichiarata santuario reale e ne iniziò la costruzione.
I monaci gerolamiti , dell’Ordine di San Girolamo, iniziarono ad abitare il monastero nel 1389 proseguendo i lavori di ricostruzione sotto il comando del primo priore dell’ordine. Nel 1474 vi fu sepolto Enrico IV di Castiglia fratellastro di Isabella I di Castiglia, la Cattolica.
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Il 25 settembre 1493 Colombo partì da Cadice per il suo secondo viaggio.
Dalle Storie del Nuovo Mondo di Fernando Colombo: “Il lunedì 4 novembre si partì dalla detta isola Marigalante alla volta di tramontana per un’altra grande isola, che chiamò Santa Maria di Guadalupe, per divozione e preghi dei frati della casa di quella vocazione, ai quali aveva promesso di mettere ad alcun’isola il nome del loro monastero”. L’isola era abitata dai Caribi, i quali avevano cacciato la popolazione originaria degli Arawak e l’avevano chiamata Karukera (Isola dalle belle acque).
E così da un cece segnato con una croce, il 14 febbraio 1493, tirato a sorte per recarsi in pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora di Guadalupe, si arrivò il 4 novembre 1493 a scoprire l’isola di Karukera e battezzarla con il nome di Santa Maria di Guadalupe. Come promesso ai frati del Santuario dove Cristoforo Colombo si recò per ringraziare la Madonna per aver salvato la Nina da essere inghiottita dall’Oceano.
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