pittore ed incisore Fortuné Meaullé (Angers 1844 – Angers 1904). “Levant sa fremissante main, Colomb l’abattit sur sa face impudente”.
Dal libro “Christophe Colomb” di Mgr Ricard Prélat de la Maison de Sa Sainteté Papa Leone XII.
Editeur, Maison Alfred Mame et fils-Tours. 1892.
Episodio accaduto a Sanlucar de Barrameda, alla foce del Guadalquivir, il 30 maggio 1498 giorno della partenza di Cristoforo Colombo per il suo terzo viaggio. Roselly de Lorgues così descrive l’accaduto: “Un ebreo convertito al Cristianesimo, Ximeno de Briviesca, tesoriere di padre Juan Rodriguez de Fonseca, amministratore per la corona spagnola per la preparazione al viaggio e capo della fazione di cortigiani nemica di Colombo, seguì l’Ammiraglio mentre circondato dai suoi ufficiali di bordo, si incamminava lungo la banchina per imbarcarsi, vomitandogli dietro ogni sorta di ingiurie persino sotto bordo.
Colombo che fino allora aveva pazientato, vedendosi vilipeso sotto la sua nave, al cospetto di tanti marinai, la maggior parte usciti poc’anzi dalla galera, temette che altri potesse credere debolezza ciò che realmente era virtù, e che sopportare più oltre l’insulto fosse un grave scapito pel mantenimento della disciplina a bordo. Perciò, fatto un passo verso quel miserabile, gli menò tale uno schiaffo sull’impudente faccia, che lo rovesciò a terra, e a calci lo gettò lontano da sè, come cosa vilissima che egli era.
I fischi e le urla degli equipaggi accompagnarono l’ebreo, che rialzatosi si stirava sbalordito, ma trionfante nel suo maligno cuore, per essere riuscito a stancare la pazienza dell’Ammiraglio”.
L’insolente relazionò del fatto increscioso il De Fonseca che a corte ebbe poi buon gioco per sostenere che Colombo era un “violento” e così perorare il suo passaggio, da mero amministratore delle prime spedizioni al Nuovo Mondo, al Consiglio delle Indie che ebbe il controllo di tutte le relazioni con i possedimenti spagnoli d’oltremare, e magari lucrarci sopra con le provviste etc…
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