Jacome el Rico, genovese, imbarcato sulla Santa Maria.

Rimasto a forte Navidad. Primo cristiano morto nel Nuovo Mondo.

Marinai a bordo della Santa maria. Illustrazione di marco Scuto.

Jacome el Rico , era l’unico genovese nel primo viaggio di Colombo.   Fu il primo cristiano morto  nel Nuovo Mondo, assassinato da due suoi compagni e non  per mano degli Indios.

Secondo le ricerche di Alicia B. Gould y Quinci , risultava imbarcato come  mozzo sulla Santa Maria e tra i trentotto che restarono e morirono a Forte Navidad.

Il 25 dicembre 1492 si festeggia il Natale a bordo della Santa Maria, di guardia resta solo un mozzo. La nave  va alla deriva,  ara il fondo, e si incaglia sventrandosi.

Con l’aiuto degli indios del cacicco Guacanagari i marinai salvarono l’intero carico  “senza che si perdesse una cordellina”.  Il 28 dicembre iniziarono a costruire un fortino per ospitare i marinai che la piccola Nina non poteva imbarcare. In un pozzo venne sistemato l’oro raccolto e da raccogliere. Pare che lo stesso Cristoforo Colombo ne destinasse Jacome el Rico  al suo controllo. 

Il fortino , chiamato La Navidad (La Natività)  si trovava  nei pressi dell’attuale Limonade ad Haiti. 

Jacome-el-Rico-1024x983
Marinai a bordo della Santa Maria. Illustrazione di Marco Scuto (Milano 1962- vivente).

Il 2 gennaio 1403 l’Ammiraglio  imbarcato sulla Nina salutò i trentotto o trentasette ( non si conosce il numero esatto) che restarono alla Navidad. Li pose  sotto gli ordini di Diego de Harana, Pero Gutierrez e Rodrigo de Escovedo, ai quali vennero trasferiti i poteri conferitigli  da Isabella e Fernando. 

Il 27 novembre 1493  Cristoforo Colombo durante il suo secondo viaggio dette fondo davanti alla Navidad. Da terra nessun segnale  di vita da parte dei 38 rimasti. Vennero a bordo ambasciatori del cacico Guacanagarì che informarono sulla sorte dei  marinai lasciati a La Navidad.

Dalle Storie del nuovo Mondo di Fernando Colombo e nella Historia di Las Casas Historie di Fernando Colon l’episodio viene descritto con parole pressochè identiche.

Da Fernando Colombo: ” Venne a parlare all’Ammiraglio un fratello del cacico Guacanagarì con alcuni Indiani, i quali già sapevano esprimere alcune parole in lingua castigliana, e conoscevano e chiamavano per nome tutti i Cristiani che erano in quel luogo rimasti, e dissero che i Cristiani subito incominciarono a venire in discordia tra loro, e a pigliar ciascuno le donne e l’oro che poteva, e che per ciò avvenne che Pietro Gutierrez ed Escobedo uccisero un Giacopo, e poscia insieme con altri nove erano andati con le loro donne ad un cacico, chiamato Caunabò, il quale è signore delle miniere; questi li ammazzò, e dopo molti dì venne con molta gente al Natale , ove non era altri che Diego di Arana con dieci persone, le quali in guardia della fortezza seco vollero perseverare, poichè tutti gli altri s’erano sparsi per diversi luoghi dell’isola. Giuntovi adunque Caunabò di notte, attaccò il fuoco nelle case nelle quali i Cristiani abitavano con le loro donne, per paura del quale essi se ne fuggirono al mare dove si annegarono otto di loro e tre perirono in terra; e che il medesimo Guacanagarì, combattendo per difendere i Cristiani da Caunabò, fu ferito e se ne fuggì.”.

Pero Gutierrez, la notte precedente la scoperta , quando l’Ammiraglio vide una luce, ammise di averla vista anche lui.  Rodrigo de Escovedo o Escobedo viene identificato come nipote di fra Rodrigo Perez, guardiano del Monastero della Rabida.

Jacome viene citato a Siviglia, nell’Archivo General de Indias, Libro Manual : “Que pago en veynte de Junio del dicho  año 1510, a Pero Rodriguez carpintero  vecino de Huelva, en nombre de la muger e hijos de Jacome el Roico ginoves que murio en las Yndias en el  número de las treynta e ocho personas que allaron muertos la primera vez quel almjrante fue a poblar la dicha ysla, nueve mill e ochocientos noventa e doss mrs. (maravedies), los quales el dicho Jacome ovo de aver del sueldo que gano en el dicho viaje segund aparece por la nomina de su altesa. Dio carta de pago dellos el dicho Pero Rodriguez en las espaldas del poder que truxo ante Medina, y están en poder del thesorero.”

Pero Rodriguez ritirò 9.890 maravedis per conto della moglie e dei figli di Jacome el Rico genovese  morto nelle Indie.  Inoltre nel testo si dice che i morti furono 38. 

Nell’Archivio General de Indias, nel Libro El Mayor y la Cuenta general, le persone decedute risultano invece 37.

Nell’Archivo General de Simancas, in provincia di Valladolid , nella copia Cuenta general, si parla di Jacome Rico, senza el.

 

Informazioni su Bruno Aloi 977 Articoli
Bruno Aloi. Nato a Genova nel 1941, si diploma nel 1960 presso l'Istituto Tecnico Nautico San Giorgio di Genova. Nel 1966 consegue il titolo professionale di Capitano di Lungo Corso. Laureato in Lettere con la tesi "I Liguri nella Gallia meridionale". Molteplici sono i momenti che segnano il percorso di Bruno Aloi, da ufficiale di coperta agli incarichi in diverse specializzazioni formative (corsi di sopravvivenza, mezzi di salvataggio, antincendio di base ed avanzato, corso superiore radar, familiarizzazione navi chimiche, ) fino all'abilitazione a comandante Certificazione S.T.C.W. 1978/95 rilasciato il 28/1/2002. Particolarmente significativa è la sua attività in campo culturale, per un decennio soprintende alla promozione delle grotte di Borgio Verezzi come presidente del Gruppo Grotte Borgio Verezzi. Nell'ambito delle esplorazioni ipogee visita il Marocco, l'Algeria e la Siria su invito del Ministro del Turismo Siriano. Socio onorario dello Speleo Club de l'Aude et de l'Ariège (Francia). In qualità di Presidente dell'Associazione per il Recupero del Genovesato, Bruno Aloi promuove nel 1986 la riapertura dei forti genovesi Sperone e Begato, con eventi di spettacolo, mentre partecipa all'iniziativa "Artisti per il Centro Storico" (1990). Premio Regionale Ligure 1987. Premio "Gente di Mare" 2002. Viareggio. Socio onorario della Società Nazionale di Salvamento. Tra le altre cariche assunte, lo ricordiamo presidente di Al Sham, associazione per le relazioni tra Italia e Siria contibuendo al gemellaggio della città di Genova con la città di Latakia (l'antica Laodicea). Giornalista pubblicista dal 14/6/1989 iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti Roma Tessera N. 170551.. Presidente del Comitato Nazionale per Colombo.

Commenta per primo

Lascia un commento