Jacome el Rico , era l’unico genovese nel primo viaggio di Colombo. Fu il primo cristiano morto nel Nuovo Mondo, assassinato da due suoi compagni e non per mano degli Indios.
Secondo le ricerche di Alicia B. Gould y Quinci , risultava imbarcato come mozzo sulla Santa Maria e tra i trentotto che restarono e morirono a Forte Navidad.
Il 25 dicembre 1492 si festeggia il Natale a bordo della Santa Maria, di guardia resta solo un mozzo. La nave va alla deriva, ara il fondo, e si incaglia sventrandosi.
Con l’aiuto degli indios del cacicco Guacanagari i marinai salvarono l’intero carico “senza che si perdesse una cordellina”. Il 28 dicembre iniziarono a costruire un fortino per ospitare i marinai che la piccola Nina non poteva imbarcare. In un pozzo venne sistemato l’oro raccolto e da raccogliere. Pare che lo stesso Cristoforo Colombo ne destinasse Jacome el Rico al suo controllo.
Il fortino , chiamato La Navidad (La Natività) si trovava nei pressi dell’attuale Limonade ad Haiti.
Il 2 gennaio 1403 l’Ammiraglio imbarcato sulla Nina salutò i trentotto o trentasette ( non si conosce il numero esatto) che restarono alla Navidad. Li pose sotto gli ordini di Diego de Harana, Pero Gutierrez e Rodrigo de Escovedo, ai quali vennero trasferiti i poteri conferitigli da Isabella e Fernando.
Il 27 novembre 1493 Cristoforo Colombo durante il suo secondo viaggio dette fondo davanti alla Navidad. Da terra nessun segnale di vita da parte dei 38 rimasti. Vennero a bordo ambasciatori del cacico Guacanagarì che informarono sulla sorte dei marinai lasciati a La Navidad.
Dalle Storie del nuovo Mondo di Fernando Colombo e nella Historia di Las Casas Historie di Fernando Colon l’episodio viene descritto con parole pressochè identiche.
Da Fernando Colombo: ” Venne a parlare all’Ammiraglio un fratello del cacico Guacanagarì con alcuni Indiani, i quali già sapevano esprimere alcune parole in lingua castigliana, e conoscevano e chiamavano per nome tutti i Cristiani che erano in quel luogo rimasti, e dissero che i Cristiani subito incominciarono a venire in discordia tra loro, e a pigliar ciascuno le donne e l’oro che poteva, e che per ciò avvenne che Pietro Gutierrez ed Escobedo uccisero un Giacopo, e poscia insieme con altri nove erano andati con le loro donne ad un cacico, chiamato Caunabò, il quale è signore delle miniere; questi li ammazzò, e dopo molti dì venne con molta gente al Natale , ove non era altri che Diego di Arana con dieci persone, le quali in guardia della fortezza seco vollero perseverare, poichè tutti gli altri s’erano sparsi per diversi luoghi dell’isola. Giuntovi adunque Caunabò di notte, attaccò il fuoco nelle case nelle quali i Cristiani abitavano con le loro donne, per paura del quale essi se ne fuggirono al mare dove si annegarono otto di loro e tre perirono in terra; e che il medesimo Guacanagarì, combattendo per difendere i Cristiani da Caunabò, fu ferito e se ne fuggì.”.
Pero Gutierrez, la notte precedente la scoperta , quando l’Ammiraglio vide una luce, ammise di averla vista anche lui. Rodrigo de Escovedo o Escobedo viene identificato come nipote di fra Rodrigo Perez, guardiano del Monastero della Rabida.
Jacome viene citato a Siviglia, nell’Archivo General de Indias, Libro Manual : “Que pago en veynte de Junio del dicho año 1510, a Pero Rodriguez carpintero vecino de Huelva, en nombre de la muger e hijos de Jacome el Roico ginoves que murio en las Yndias en el número de las treynta e ocho personas que allaron muertos la primera vez quel almjrante fue a poblar la dicha ysla, nueve mill e ochocientos noventa e doss mrs. (maravedies), los quales el dicho Jacome ovo de aver del sueldo que gano en el dicho viaje segund aparece por la nomina de su altesa. Dio carta de pago dellos el dicho Pero Rodriguez en las espaldas del poder que truxo ante Medina, y están en poder del thesorero.”
Pero Rodriguez ritirò 9.890 maravedis per conto della moglie e dei figli di Jacome el Rico genovese morto nelle Indie. Inoltre nel testo si dice che i morti furono 38.
Nell’Archivio General de Indias, nel Libro El Mayor y la Cuenta general, le persone decedute risultano invece 37.
Nell’Archivo General de Simancas, in provincia di Valladolid , nella copia Cuenta general, si parla di Jacome Rico, senza el.
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