Editore, libraio e incisore Nicolas Langlois ( Parigi 1640- Parigi 1703).
“Gennes foudroyée par l’Armée Navale du Roy, commandée par Mr. du Quesne depuis le 17 jusqu’au 28 May par 13300 Bombes”.
L’incisione si rifà al proditorio bombardamento di Genova effettuato dal 17 al 28 maggio 1684 dalla flotta del re Sole sotto il comando del Lieutenant Général des Armées Navales Abraham Duquesne.
Vennero lanciate sulla città 13.300 bombe. Cronache genovesi parlano di oltre 16.000 cadute sulla città, circa la metà rimaste inesplose.
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Foto di una bomba francese inesplosa recuperata dal genio Militare nello specchio acqueo della Lanterna e affidata in custodia all’Autorità Portuale di Genova. Attualmente a Palazzo San Giorgio.
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Due bombe colpirono la Basilica di Santa Maria di Castello : una distrusse l’altare maggiore e questa che è stata inserita negli ex voto.
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Il cannoneggiamento fu sospeso il 29 maggio, quando la maggior parte della flotta riprese il mare in direzione di Tolone, in quanto le scorte di polvere da sparo e munizioni erano terminate, e lo sbarco fallito.
In tale occasione venne distrutta anche la casa, dove andò ad abitare Cristoforo Colombo all’età di circa quattro anni, sita in vico Diritto Ponticello fuori della porta di Sant’Andrea.
Circa un terzo degli edifici cittadini subirono ingenti danni.
Subirono gravissimi danni la Dogana, Palazzo San Giorgio, il Portofranco, Palazzo Ducale, le chiese di Sant’Andrea, Santa Maria in Passione, N.S. delle Grazie.
Furono danneggiate e subirono danni ingentissimi abitazioni e ville, in particolare via San Bernardo, via Giustiniani e via Canneto, e venne colpito anche il quartiere di Oregina.
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