I viaggi di Cristoforo Colombo all’isola di Chio.

Maggio 1474 e settembre 1475.

Nel  “Giornale di Bordo” di Cristoforo Colombo, trascritto da padre Bartolomeo de Las Casas,  ci sono due riferimenti all’isola di Chio ( chiamata all’epoca Scio). 

Il primo in data 12 novembre 1492, l’Ammiraglio  racconta di aver scoperto nell’isola di Cuba una gran quantità di resina di lentisco. “… Le piante che lo producono sono numerose e grandi e hanno le foglie e i frutti come il lentisco, tranne che sono più grandi di quel che dice Plinio, secondo che io stesso ho visto nell’isola di Scio nell’Arcipelago greco.” E prosegue “… Quanto alla resina del lentisco, essa  è di gran pregio perchè non se ne trova che nella predetta isola di Scio, ove credo, se la memoria non m’inganna, che ne ricavino per un valore di ben 50.000 ducati”.

In data 11 dicembre 1492 c’è un secondo riferimento. “Spediti nuovamente alcuni uomini a terra, costoro rinvennero ancora altra resina di lentisco, che però si manteneva liquida. Lo che l’Ammiraglio attribuiva alle pioggie da poco cadute; e soggiunge che nell’isola di Scio la raccolgono in marzo, ma che in queste terre d’oltremare dove il clima è più caldo, la raccolta dovrebbe essere fatta nel mese di gennaio”.

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Isola di Chio dal manoscritto “Insularium Illustratum” di Enrico Martelli, 1470. Nella Collezione Argenti di Chio.

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Nella lettera,  scritta in spagnolo, indirizzata il 15 febbraio 1493 al tesoriere del re, Rafaele Saxis, il primo documento autentico che annunciò la scoperta,  Cristoforo Colombo torna sull’argomento.

“… Darò alle loro altezze mastice quanto ne ordineranno di  caricare, e di tal qualità che si trova solamente in Grecia, nell’isola di Scio; e che la Signoria (di Genova)  la vende come vuole.”

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Parti della lettera scritta da Colombo il 15 febbraio 1493. Lettera alla Biblioteca Ambrosiana di Milano.

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Il lentisco (Pistacia lentiscus) è un arbusto sempreverde  della famiglia delle Anacardiaceae. Il frutto è di colore rosso, tendente al nero nel corso della maturazione.

La fioritura ha luogo in primavera, da aprile a maggio. I frutti rossi sono ben visibili in piena estate e in autunno e maturano in inverno.

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Lentisco

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La mastica  è una resina vegetale ottenuta dall’incisione della corteccia  del lentisco.

Dai tagli cola una resina che viene essicata al sole e impiegata come sostanza aromatica e medicinale.  

In Grecia è nota anche come “lacrime di Chio” dato che la resina condensa in piccole gocce.

Viene coltivata a Chio nella regione meridionale dell’isola, la Mastichochoria.

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Mastica. “Le lacrime di Chio”.

In che anni  avrà fatto Cristoforo Colombo  il viaggio o i viaggi a Chio ?

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La città di Chio e il suo porto. Manoscritto di Enrico Martelli. 1470. 

Secondo Paolo Emilio  Taviani i genovesi effettuarono negli anni 1474 e 1475 due spedizioni a Scio. La prima spedizione partì da Savona il 25 maggio 1474 con a bordo carpentieri e tessitori. La seconda partì da Genova nel settembre 1475 con lo scopo di portare rinforzi all’isola minacciata dai Turchi. Vi parteciparono numerose navi, una di proprietà  di Paolo Di Negro e un’altra di Nicola Spinola, armatori con i quali Colombo tenne rapporti di lavoro e amicizia. Il Taviani propende per l’ipotesi che Colombo abbia partecipato alle due spedizioni.

Dario Guglielmo Martini cita Giovanni Pessagno che afferma che,  secondo le sue ricerche d’archivio,  Colombo avrebbe quasi sicuramente partecipato alle due spedizioni che gli armatori Gian Antonio Di Negro e Goffredo Spinola fecero compiere alle loro navi per ritirare partite di resina e di mastice. 

Non combaciano i nomi degli armatori  ma la sostanza é che le due famiglie genovesi armarono le loro navi per andare a caricare il mastice all’isola di Chio. Ed è pressochè convincente l’idea che Colombo vi abbia partecipato visti i suoi rapporti con i Di Negro e gli Spinola  che continuarono negli anni successivi nelle spedizioni in Atlantico, verso l’Inghilterra e poi verso Madera.

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Informazioni su Bruno Aloi 950 Articoli
Bruno Aloi. Nato a Genova nel 1941, si diploma nel 1960 presso l'Istituto Tecnico Nautico San Giorgio di Genova. Nel 1966 consegue il titolo professionale di Capitano di Lungo Corso. Laureato in Lettere con la tesi "I Liguri nella Gallia meridionale". Molteplici sono i momenti che segnano il percorso di Bruno Aloi, da ufficiale di coperta agli incarichi in diverse specializzazioni formative (corsi di sopravvivenza, mezzi di salvataggio, antincendio di base ed avanzato, corso superiore radar, familiarizzazione navi chimiche, ) fino all'abilitazione a comandante Certificazione S.T.C.W. 1978/95 rilasciato il 28/1/2002. Particolarmente significativa è la sua attività in campo culturale, per un decennio soprintende alla promozione delle grotte di Borgio Verezzi come presidente del Gruppo Grotte Borgio Verezzi. Nell'ambito delle esplorazioni ipogee visita il Marocco, l'Algeria e la Siria su invito del Ministro del Turismo Siriano. Socio onorario dello Speleo Club de l'Aude et de l'Ariège (Francia). In qualità di Presidente dell'Associazione per il Recupero del Genovesato, Bruno Aloi promuove nel 1986 la riapertura dei forti genovesi Sperone e Begato, con eventi di spettacolo, mentre partecipa all'iniziativa "Artisti per il Centro Storico" (1990). Premio Regionale Ligure 1987. Premio "Gente di Mare" 2002. Viareggio. Socio onorario della Società Nazionale di Salvamento. Tra le altre cariche assunte, lo ricordiamo presidente di Al Sham, associazione per le relazioni tra Italia e Siria contibuendo al gemellaggio della città di Genova con la città di Latakia (l'antica Laodicea). Giornalista pubblicista dal 14/6/1989 iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti Roma Tessera N. 170551.. Presidente del Comitato Nazionale per Colombo.

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