“Cimitero Cristóbal Colón” dell’Havana, Cuba. Conosciuto come “El Cementerio de Cristóbal Colón” e chiamato anche “La Necrópolis de Cristóbal Colón”.
Cristoforo Colombo definì Cuba “la terra più bella che mai occhi umani videro”.
E Cuba ha ricambiato la gentilezza intitolandogli il cimitero più importante di Cuba, quello dell’Avana.
Costruito tra il 1871 e il 1886, è stato progettato dall’architetto spagnolo Calixto Arellano de Loira originario della Galizia. Si trova nel quartiere Vedado ed ha sostituito il Cimitero Espada nel Barrio de San Lázaro. Con i suoi 56 ettari è il Cimitero più grande d’America ed è un po’ lo specchio dei cubani.
Il 18 febbraio 1987 è stato dichiarato “Monumento Nacional”.
Il senso della morte è sostituito da immagini di vita, voci di bimbi e delle loro madri, da tavole imbandite sulle tombe dei propri cari .
Una città nella città, con ampi viali percorribili in auto.
Opere di architettura che umanizzano il distacco sociale anche tra i morti, con tombe dei meno abbienti e mausolei e grandi statue che denotano sfarzo ma anche sacralità e bellezza. Il marmo di Carrara che impera in ogni lato e che si estende a vista d’occhio rendendo scorci sfarzosi di questo Cimitero che è un’opera d’arte.
Pochi i fiori sulle tombe, ma soprattutto viali di palme e altre piante tropicali che permettono di ripararsi dal sole cocednte dei Caraibi.
Tra le tombe più conosciute vi è l’imponente Monumento a los bomberos. Venne costruito per commemorare i 28 pompieri morti nel 1890 durante l’incendio di un negozio di ferramenta nell’Habana Vieja. E poi la tomba più visitata, la Milagrosa (la Miracolosa) dove riposano i resti di una giovane donna, Amelia Goryi de Hoz, sepolta insieme al suo bambino, posto ai suoi piedi. La leggenda vuole che una volta riaperta la tomba il bimbo sia stato trovato tra le braccia della madre Amelia. Da allora il mito popolare ne ha fatto l’emblema dell’eterna speranza ed è continua meta di pellegrinaggi..
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