Gli stemmi di Cristoforo Colombo.

Progressione degli stemmi di Cristoforo Colombo.

Scudo concesso a Cristoforo Colombo con decreto reale dai sovrani di Castiglia e Aragona il 20 maggio 1493. Il navigatore rientrato il 15 marzo 1493 dal viaggio di scoperta alle Indie venne convocato a Barcellona dove fece una relazione del viaggio e dove gli venne accordato questo privilegio.  

Nei primi due quarti gli stemmi che ricordano le armi di  Castiglia (castello dorato in campo verde) e Leon (leone rampante color porpora in campo bianco) senza riprodurle esattamente. Nel terzo  sono stilizzate le isole scoperte da Cristoforo Colombo.   Nel quarto i Re Cattolici scrivono “las armas vuestras que soliades tener, las cuales armas sean conocidas por vuestras, e de vuestros fijos e descendientes para siempre jamas”, cioè un’arma della famiglia Colombo che non si conosceva sino ad allora.  Molti i dubbi che  sia autentica e si pensa sia stata accordata nello stesso tempo. 

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Stemma di famiglia di Cristoforo Colombo.. Blasone d’oro con banda d’azzurro e il capo di rosso. 

Secondo quanto scritto dai Re Cattolici, Fernando e Isabella,  nell’accordare a Cristoforo Colombo il privilegio di avere uno stemma, venne utilizzato come quarto  quarto accanto alle isole stilizzate.

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Con Reale Cedola del 23 aprile 1497  “los Reyes Catolicus don Fernando y dona Isabel”  concessero a Cristoforo Colombo di  istituire uno o più maggioraschi. L’Ammiraglio lo istituì a favore del figlio Diego. Il notaio di Siviglia Martin Rodriguez completò nello stesso anno la minuta dell’Atto, ma l’Atto porta la data del 22 febbraio 1498, giorno in cui fu realmente compiuta.

Con un’altra Reale Cedola del 28 settembre 1501   i Re Cattolici confermarono la facoltà già concessa nel 1497. 

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Nota di colore.  Stemma araldico personale di Cristoforo Colombo (ultima versione realizzata dallo stesso Colombo nel 1501 con i quarti di Castiglia, Leon, le Isole scoperte e le Ancore che rappresentano l’ammiragliato concesso dai Sovrani di Castiglia e Aragona; con in punta lo stemma di famiglia .

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Lo stemma venne  cambiato da Cristoforo Colombo poco tempo dopo  e utilizzato come frontespizio del Codice dei Privilegi nel 1502 pubblicato per difendere i propri diritti come scopritore delle nuove terre. Nello stemma modificato furono conservati i due quarti originali di Castiglia e León, nel terzo alle isole fu aggiunta una striscia di terra ferma, nel quarto quarto , mise cinque ancore per sottolineare il suo titolo di “Ammiraglio del Mar Oceano”.  Sul fondo lo stemma della famiglia Colombo.

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Dal “Libro dei Privilegi”

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Dopo la morte di Cristoforo Colombo avvenuta il 20 maggio 1506, il re Ferdinando d’Aragona, vedovo della regina Isabella, e reggente del regno di Castiglia  ordinò di aggiungere una bordura d’oro tutta intorno allo scudo con il motto in lettere azzurre “A Castilla y León, nuevo mundo dio Colón ” ( A Castiglia e León, Colombo ha dato un nuovo mondo). La bordura è citata dallo storico Gonzalo  Fernández de Oviedo y Valdés ( Madrid 1476 – Valladolid 1557) nella sua  “Historia general y natural de las Indias, islas y tierra-firme del mar océano”, pubblicata nel 1535.

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Lo stemma di Cristoforo Colombo al Monastero della Rabida, Palos de la Frontera.Arma-C.-Colombo-alla-Rabida-699x1024


Il 17 dicembre 2019 andrà all’asta , organizzata dalla casa Ansorena di Madrid,  il manoscritto originale che fu rilasciato su pergamena di pecora. Nella parte centrale del testo si trova lo stemma diviso in cinque parti. In alto a sinistra un castello in oro  ( che rappresenta la Castiglia) , alla sua sinistra un leone rampante ( che rappresenta il regno di Leòn). In basso a sinistra sono rappresentate isole e una striscia terrestre. A destra nella parte superiore cinque ancore d’oro e sotto  l’arme di famiglia.  Il documento che concede lo stemma a Cristoforo Colombo fa parte dell’Archivio dei Duchi di Veragua e ora dei suoi discendenti.Ansorena-casa-daste-Madrid-1024x833

 

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Esemplare in bronzo realizzato in pochissimi esemplari dalla Fonderia Bartolomeo Muzio e C. nel 1892, rinomata azienda genovese nota per la costruzione di materiali bronzei per le torpediniere della Regia Marina.STEMMA-COLOMBO-BRONZO-1892-769x1024
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Informazioni su Bruno Aloi 983 Articoli
Bruno Aloi. Nato a Genova nel 1941, si diploma nel 1960 presso l'Istituto Tecnico Nautico San Giorgio di Genova. Nel 1966 consegue il titolo professionale di Capitano di Lungo Corso. Laureato in Lettere con la tesi "I Liguri nella Gallia meridionale". Molteplici sono i momenti che segnano il percorso di Bruno Aloi, da ufficiale di coperta agli incarichi in diverse specializzazioni formative (corsi di sopravvivenza, mezzi di salvataggio, antincendio di base ed avanzato, corso superiore radar, familiarizzazione navi chimiche, ) fino all'abilitazione a comandante Certificazione S.T.C.W. 1978/95 rilasciato il 28/1/2002. Particolarmente significativa è la sua attività in campo culturale, per un decennio soprintende alla promozione delle grotte di Borgio Verezzi come presidente del Gruppo Grotte Borgio Verezzi. Nell'ambito delle esplorazioni ipogee visita il Marocco, l'Algeria e la Siria su invito del Ministro del Turismo Siriano. Socio onorario dello Speleo Club de l'Aude et de l'Ariège (Francia). In qualità di Presidente dell'Associazione per il Recupero del Genovesato, Bruno Aloi promuove nel 1986 la riapertura dei forti genovesi Sperone e Begato, con eventi di spettacolo, mentre partecipa all'iniziativa "Artisti per il Centro Storico" (1990). Premio Regionale Ligure 1987. Premio "Gente di Mare" 2002. Viareggio. Socio onorario della Società Nazionale di Salvamento. Tra le altre cariche assunte, lo ricordiamo presidente di Al Sham, associazione per le relazioni tra Italia e Siria contibuendo al gemellaggio della città di Genova con la città di Latakia (l'antica Laodicea). Giornalista pubblicista dal 14/6/1989 iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti Roma Tessera N. 170551.. Presidente del Comitato Nazionale per Colombo.

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