Il monastero di San Girolamo de la Murtra ( Monestir Sant Jeroni de la Murtra), antico monastero dell’Ordo Sancti Hieronymi) fu costruito in stile gotico nel 1416. Sul luogo dell’attuale monastero esistevano una piccola cappella intitolata a San Martin ed una casa colonica. Il mercante Bertran Nicolau comperò il tutto e ne fece dono ai Geronimiti.
Il Monastero si trova nel parco naturale della Serralada de Marina nel municipio di Badalona in provincia di Barcellona.
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Entrata principale del Monastero
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La porta gotica dell’entrata.
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Il torrione del Monastero di San Girolamo de la Murtra.
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Stemma dell’Ordo Sancti Hieronymi
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Il 7 dicembre 1492 verso mezzogiorno, il contadino catalano Juan de Cañamares attentò alla vita del re Ferdinando II d’Aragona a Barcellona.
Mentre questi scendeva i gradini del Palazzo Reale in attesa dell’arrivo degli ambasciatori di Luigi XI re di Francia per negoziare il ritorno del Roussillon (contea di suo padre, Juan II di Aragona ceduta alla Francia nel 1462) Juan de Cañamares gli tirò un fendente con uno spadone provocandogli una profonda ferita al collo.
Ferdinando si salvò per miracolo perché il fendente si fermò a pochi centimetri dall’arteria grazie anche ad un grosso collare d’oro che attutì il colpo. Prontamente curato dai chirurghi di corte non migliorava e il 14 dicembre sopraggiunse una febbre alta che fece temere per la sua vita. Per tale ragione gli fu raccomandato di trasferirsi con la moglie Isabel de Castilla nel vicino Monastero di San Jerónimo de la Murtra per riposare in tranquillità e guarire dalle gravi ferite.
Si era sempre pensato ad un incontro effettuato al Palazzo reale di Barcellona. Molti storici come Josep Maria Cuyàs, Jaume Sobrequés e altri, concordano invece che l’incontro abbia avuto luogo al Monastero di San Jerónimo de la Murtra per diverse ragioni : prima di tutto la convalescenza del re, poi per evitare apoteosi pubbliche dato che il contenzioso con il Portogallo era ancora aperto ed era meglio mantenere il segreto sul viaggio, perlomeno nei particolari.
Cristoforo Colombo si recò al Monastero accompagnato da Juan Niño, proprietario della caravella Niña, sei indios, pappagalli, figure e monili in oro e altre cose inerenti le nuove terre esplorate. E la domenica si officiò una messa alla presenza della corte.
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Interno del chiostro del Monastero de la Murtra con piante di mirto, in catalano murtra, che dà il nome al Monastero.
Nel mezzo del giardino un pozzo che risale al 1469
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Prova del soggiorno dei Re Cattolici e di Cristoforo Colombo, a parte la tradizione orale e consistenti donazioni elargite da Ferdinando e Isabella, sono i volti scolpiti alla base degli archi del chiostro.
Tra gli oltre 60 volti scolpiti si trovano quelli di nobili, papi, mercanti, dei Re Cattolici e quello probabile di Cristoforo Colombo.
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Stemma dei Re Cattolici in una chiave di volta del chiostro
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Volto di un vescovo
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Re Ferdinando II d’Aragona. Foto di Joan Sánchez
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La Regina Isabella di Castiglia. Foto di Joan Sánchez
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Al Monastero l’Ammiraglio del Mar Oceano dovette incontrare il monaco catalano Ramon Pané dell’Ordo Sancti Hieronymi che lo accompagnò nel suo secondo viaggio alle Indie.
Pané fu il primo europeo ad imparare la lingua indigena dei Taino parlata nell’isola di Hispaniola, e conoscere la loro cultura. Scrisse ” Relación acerca de las antigüedades de los indios”. Faceva parte di quei religiosi che accompagnarono il Vicario Apostolico Bernardo Boil, e con il quale celebrarono il 6 gennaio 1494 la prima Messa nel Nuovo Mondo.
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