Il pontefice Innocenzo VIII (Giovanni Battista Cybo) nel corso della sua vita  ebbe almeno sette figli, ma solo due furono riconosciuti e legittimati, il che permise loro matrimoni di pregio

Di salute malferma, durante il pontificato Innocenzo VIII fu spesso colto da malori. Più volte le sue condizioni apparvero così gravi che la sua morte sembrò davvero vicina. Il 25 luglio 1492, la sera del compimento del suo sessantesimo compleanno, papa Innocenzo VIII morì. Fu sepolto nella Basilica Vaticana, dove riposa ancora oggi. La sua è l’unica salma di un papa inumata originariamente nella Basilica costantiniana, che è stata conservata nella nuova basilica di San Pietro.

La morte di Innocenzo VIII sarebbe stata predetta pochi giorni prima da Ambrogio Varese da Rosate, famoso archiatra di Ludovico il Moroduca di Milano e figlio di Francesco Sforza, a cui il Pontefice si era rivolto per venire a conoscenza del proprio stato di salute[23].

Molti sono gli errori nelle date riportate sulle due lapidi presenti nel monumento funebre in San Pietro. Nel terzo verso dell’iscrizione superiore infatti si legge “VIXIT ANNOS VII· ME· X· DI· XXV·” (visse anni sette, mesi dieci, giorni ventisette). Il verbo VIXIT (visse) non può ovviamente riguardare l’età ma il periodo che visse come pontefice, e in ogni caso anche i giorni sono errati. Nel quarto verso poi è sbagliato l’anno della morte, 1492, riportato come MCDIIIC (1497).[24] È forse a causa di questa data di morte errata che l’iscrizione sottostante, fatta posare nel 1621 dal pronipote Alberico Cybo in occasione della traslazione del monumento funebre, presenta un altro errore, la frase “NOVI ORBIS SVO AEVO INVENTI GLORIA” (Nel suo pontificato, la gloria della scoperta del nuovo mondo). Tuttavia, la partenza di Cristoforo Colombo, da Palos de la Frontera, avvenne il 3 agosto 1492, alcuni giorni dopo la morte del Pontefice

Francesco Cybo  (Napoli 1450 circa -Roma 1519)  figlio naturale del pontefice Innocenzo VIII (Giovanni Battista Cybo)   Fu comunemente noto come Franceschetto per la sua piccola statura.

Teodorina Cybo ( 1455 – 1508). Figlia naturale di Giovanni Battista  Cybo (Papa Innocenzo VIII). Teodorina  fu legittimata e sposò il patrizio genovese Gherardo Usodimare.
Da questa unione nacquero Battistina Usodimare che sposò Luigi d’Aragona e Peretta Usodimare che sposò Alfonso I del Carretto e in seconde nozze Andrea Doria.
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Bruno Aloi. Nato a Genova nel 1941, si diploma nel 1960 presso l'Istituto Tecnico Nautico San Giorgio di Genova. Nel 1966 consegue il titolo professionale di Capitano di Lungo Corso. Laureato in Lettere con la tesi "I Liguri nella Gallia meridionale". Molteplici sono i momenti che segnano il percorso di Bruno Aloi, da ufficiale di coperta agli incarichi in diverse specializzazioni formative (corsi di sopravvivenza, mezzi di salvataggio, antincendio di base ed avanzato, corso superiore radar, familiarizzazione navi chimiche, ) fino all'abilitazione a comandante Certificazione S.T.C.W. 1978/95 rilasciato il 28/1/2002. Particolarmente significativa è la sua attività in campo culturale, per un decennio soprintende alla promozione delle grotte di Borgio Verezzi come presidente del Gruppo Grotte Borgio Verezzi. Nell'ambito delle esplorazioni ipogee visita il Marocco, l'Algeria e la Siria su invito del Ministro del Turismo Siriano. Socio onorario dello Speleo Club de l'Aude et de l'Ariège (Francia). In qualità di Presidente dell'Associazione per il Recupero del Genovesato, Bruno Aloi promuove nel 1986 la riapertura dei forti genovesi Sperone e Begato, con eventi di spettacolo, mentre partecipa all'iniziativa "Artisti per il Centro Storico" (1990). Premio Regionale Ligure 1987. Premio "Gente di Mare" 2002. Viareggio. Socio onorario della Società Nazionale di Salvamento. Tra le altre cariche assunte, lo ricordiamo presidente di Al Sham, associazione per le relazioni tra Italia e Siria contibuendo al gemellaggio della città di Genova con la città di Latakia (l'antica Laodicea). Giornalista pubblicista dal 14/6/1989 iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti Roma Tessera N. 170551.. Presidente del Comitato Nazionale per Colombo.

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