“Planisfero Rosselli”. 1508. National Maritime Museum Greenwich.

Al National Maritime Museum Greenwich.

“Planisfero Rosselli” 1508.  

Francesco Rosselli, miniatore, incisore, stampatore e cosmografo. Nato a Firenze intorno al 1445  e morto dopo il 1513 e prima del 1527 quando morì il figlio Alessandro.

Rosselli nel 1470-71 lavorò a Siena come miniaturista. Nel 1479 o 1480 si trasferì presso la corte di Mattia Corvino restandovi più di quattro anni e disegnò una carta del Regno d’Ungheria. Rientrò a Firenze prima del 1489 aprendo una delle prime e delle più importanti botteghe fiorentine specializzate nella produzione, stampa e vendita di carte nautiche, mappamondi, planisferi. e piante di città. Tra il 1489 e 1491 realizzò un planisfero,  rinvenuto da Sebastiano Crinò nel 1939 in un incunabolo della Geographia del Berlinghieri nella Biblioteca Landau di Firenze,  che rappresenta il mondo conosciuto alla vigilia del viaggio di scoperta colombiano.

Tra il 1504 e 1507 si recò a Venezia dove collaborò come incisore con Giovan Matteo Contarini alla realizzazione di un Planisfero.  Stampato nel 1506 ne resta una unica copia alla British Library di Londra.

Del Planisfero realizzato nel 1508 esistono al mondo 4 esemplari.

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La prima  si trova a Firenze, nella Biblioteca Centrale Nazionale, è incisa a bulino su una matrice di rame (18 x 33,5 cm).

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Un’altra copia  incolore realizzata su pergamena  si trova a Chicago nella collezione privata di Arthur Holzheimer, 

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Una terza copia  (34,3 x 19,6 cm) realizzata su pergamena e dipinta a mano, si trova in Germania a Zwickau ed è conservata presso la Ratsschulbibliothek. Non si hanno notizie sulla sua provenienza e si trova nella Biblioteca  dal 1911.CARTA-ROSSELLI-1507-ULTIMA

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La copia  di cui parliamo, realizzata su pergamena, colorata a mano e preziosamente illustrata è conservata  in Inghilterra al National Maritime Museum di Greenwich. Sotto lo strato di colore delle copie Greenwich e Zwickau le carte sono identiche a quella di Firenze incisa su rame. Trattasi pertanto di stampe, sulle quali, in date successive vennero realizzate le differenti colorazioni.

Il Planisfero è la prima mappa al mondo a mostrare e ad ordinare l’intera superficie del globo terrestre a 360° di longitudine e 180° di latitudine all’interno di una proiezione ovale usata poi dai cartografi  Battista Agnese, dal veneto Bordone, dal fiammingo Ortelius  e altri nel Cinquecento. 

Nell’emisfero nord  vengono  documentati  i viaggi di Giovanni Caboto mentre nell’emisfero sud viene disegnata la Terra Santa Crucis, il Mundus Novus come un nuovo Continente.

La carta è aggiornata al quarto viaggio di Cristoforo Colombo  (1502-1504) che era convinto di essere sbarcato sulle coste del continente asiatico qui mostrato  con Cuba e Hispaniola come propaggine della costa asiatica che si estende verso est seguendo la concezione tolemaica .

Nel planisfero viene raffigurato  anche un continente  all’estremo sud nominato “Antarticus” vagamente simile come posizione al continente meridionale che si trova anni dopo anche sulla famosa mappa di Piri Reis del 1513   e altre prime mappe. Il continente antartico non è stato scoperto fino all’inizio del XIX secolo,  però esistono molte mappe dal XV al XVIII secolo con la dicitura “Terra Australis Incognita”. Non è un mistero ma semplicemente i cartografi hanno  dato un volto al continente che secondo i filosofi greci da Pitagora in poi avrebbe dovuto essere situato  lì.  I greci avevano scoperto che la Terra era sferica ed Eratostene nel II° secolo a.C.  aveva calcolato il suo diametro con un buon grado di precisione  e pensavano che, poiché c’erano terre nell’emisfero settentrionale, avrebbero dovuto  esserci terre anche nell’emisfero australe, affinché il mondo non fosse  sbilanciato.

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Il documento viene completato da una carta nautica che traduce nello stile proprio della cartografia portolanica (rose dei venti, linee romboidali) i contenuti cosmografici  e  cartografici  del planisfero.  

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National Maritime Museum di Greenwich

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Informazioni su Bruno Aloi 967 Articoli
Bruno Aloi. Nato a Genova nel 1941, si diploma nel 1960 presso l'Istituto Tecnico Nautico San Giorgio di Genova. Nel 1966 consegue il titolo professionale di Capitano di Lungo Corso. Laureato in Lettere con la tesi "I Liguri nella Gallia meridionale". Molteplici sono i momenti che segnano il percorso di Bruno Aloi, da ufficiale di coperta agli incarichi in diverse specializzazioni formative (corsi di sopravvivenza, mezzi di salvataggio, antincendio di base ed avanzato, corso superiore radar, familiarizzazione navi chimiche, ) fino all'abilitazione a comandante Certificazione S.T.C.W. 1978/95 rilasciato il 28/1/2002. Particolarmente significativa è la sua attività in campo culturale, per un decennio soprintende alla promozione delle grotte di Borgio Verezzi come presidente del Gruppo Grotte Borgio Verezzi. Nell'ambito delle esplorazioni ipogee visita il Marocco, l'Algeria e la Siria su invito del Ministro del Turismo Siriano. Socio onorario dello Speleo Club de l'Aude et de l'Ariège (Francia). In qualità di Presidente dell'Associazione per il Recupero del Genovesato, Bruno Aloi promuove nel 1986 la riapertura dei forti genovesi Sperone e Begato, con eventi di spettacolo, mentre partecipa all'iniziativa "Artisti per il Centro Storico" (1990). Premio Regionale Ligure 1987. Premio "Gente di Mare" 2002. Viareggio. Socio onorario della Società Nazionale di Salvamento. Tra le altre cariche assunte, lo ricordiamo presidente di Al Sham, associazione per le relazioni tra Italia e Siria contibuendo al gemellaggio della città di Genova con la città di Latakia (l'antica Laodicea). Giornalista pubblicista dal 14/6/1989 iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti Roma Tessera N. 170551.. Presidente del Comitato Nazionale per Colombo.

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