
Dipinto di Anonimo risalente al 1516, faceva parte della galleria di “uomini illustri” realizzata dall’umanista comasco Paolo Giovio oggi alla Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, che fa parte dei Musei Civici di Como.
Nell’Elogium che accompagnava il ritratto si legge: “…Questi é quel Colombo scopritore dell’altro emisfero ignorato prima per per tutti i secoli il quale è lecito pensare che fosse nato per un benigno influsso di stelle, perchè fosse onore incomparabile ai Liguri, esimio decoro all’Italia, fulgido splendore al nostro secolo…”
Alcuni storici , come Davide Roscelli, attribuiscono il ritratto a Raffaello Sanzio quando nel 1509 venne chiamato a Roma da Papa Giulio II della Rovere per dipingere le stanze vaticane. Sulle pareti della stanza destinata alle udienze private del pontefice,quella che poi verrà chiamata Stanza di Eliodoro, si trovavano i ritratti di uomini illustri, e tra questi quello di Cristoforo Colombo.
Raffaello prima di distruggere i ritratti li fece riprodurre da artisti di chiara fama sollevati dai loro incarichi da Giulio II e dipinse a sua volta l’immagine di Colombo, pare avvalendosi delle descrizioni fatte da Bartolomeo Colombo presente a Roma nel 1507.
Venne elencato tra i ritratti spediti da Paolo Giovio al Museo di Borgovico (Como).Dopo la distruzione del Museo di Borgovico, il dipinto rimase nelle mani degli eredi del Giovio, pervenendo poi alla sua sede definitiva alla Pinacoteca di Palazzo Volpi.

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