Santuario de Nuestra Señora de la Cinta. Huelva.
Durante il viaggio di ritorno dalla scoperta delle Indie, il 14 febbraio al largo delle isole Azzorre, con la caravella Niña in pericolo di affondare, vennero fatti tre voti, uno alla Madonna di Guadalupe, un altro a quella di Loreto e un terzo a Santa Chiara di Moguer. Il primo ed il terzo voto toccarono all’Ammiraglio. Il secondo, un po’ lontano e con una perdita di tempo enorme toccò al marinaio Pedro de Villa al quale vennero promessi i denari per il lungo viaggio.
Dopo una breve sosta in rada davanti all’isola di Santa Maria, la Niña riprese il viaggio ma il 3 di marzo incappò in un’altra tempesta ancora più vigorosa.
Così la descrive Fernando Colombo nelle Storie del Nuovo Mondo: “Ed ai 3 di marzo ebbero un sì gran temporale che, passata la mezzanotte squarciò loro le vele: perché, essendo essi in gran pericolo della vita fecero voto di mandare un pellegrino alla Madonna della Centa, la cui divota casa giace in Huelva, ov’egli andar dovesse scalzo e in camicia. Toccò adunque la sorte all’Ammiraglio, perché forse per i tanti voti che gli toccavano Dio glorioso voleva dimostrare essergli più grate le promesse di lui che quelle degli altri, oltre al qual voto ne furono fatti anche di molti altri particolari. E correndo tuttavia senza pure un palmo di vela con l’albero nudo e con terribile mare, e gran vento, e con spaventevoli tuoni e lampi d’ogni parte del cielo, ciascuna delle quali cose pareva che portasse via la caravella per l’aria, piacque a nostro Signore di mostrar loro terra, quasi nella mezzanotte: da chè non minor pericolo loro ritornava perché, per non rompere o dare in luogo dove non sapessero di poter salvarsi, fu necessario che facessero un poco di vela per sostentarsi contro il temporale, finché piacque a Dio che venisse giorno, il quale apparso, conobbero che erano sopra la Rocca di Cintra, la quale è sui confini del re di Portogallo….”
Il poeta portoghese Luis Camoes (1524-1580) definiva la Rocca di Cintra “Dove la terra finisce e comincia il mare”.
Da considerare che la caravella Niña, secondo gli storici, misurava una lunghezza totale di 21,34 (Samuel Eliot Morison), 20, 44 (José Martinez-Hidalgo), 20,41 (Eugene Lyon), 24,08 (Enrico D’Albertis). Da raccomandarsi l’anima sicuramente.
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La Rocca di Cintra, l’odierno Cabo da Roca in Portogallo.
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Giunto a Palos, Cristoforo Colombo si recò il 16 marzo 1493 a sciogliere i voti alla Madonna di Guadalupe, poi al Convento di Santa Clara di Moguer e infine al Santuario de Nuestra Señora de la Cinta di Huelva.
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Santuario Nuestra Señora-de la Cinta di Huelva.
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Nella cappella è collocato un “retablo” dorato (pala d’altare che contiene un dipinto della vergine); la data del dipinto e il nome dell’artista sono sconosciuti. La Vergine tiene in mano un melograno, simbolo di fertilità, e sta cullando il suo bambino che regge con il braccio destro una cinta dorata.
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Cappella del Santuario
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Virgen de la Cinta de Huelva
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Il Santuario risale al XV° secolo ed era un luogo di pellegrinaggio dei marinai della zona e punto di riferimento di devozione di chi andava per mare. .Colombo visitò la cappella prima di salpare da Palos il 3 agosto 1492 e pregò la Vergine, promettendo di tornare al suo ritorno. La sua visita è raffigurata in una serie di azulejos (piastrelle bianche e blu), disegnate dall’artista Daniel Zuloaga nel 1920, che rivestono le pareti dell’interno della cappella.
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Sul muro esterno del Santuario è stato collocato un azulejo che riporta la seguente scritta: “En este Santuari estuvo orando en fé de una promesa Cristobal Colon, a su vuelta del nuevo mundo, en marzo de MCDXCIII”.
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In origine lo stile architettonico della cappella era gotico-mudéjar. In seguito subì molte trasformazioni, come il portico accanto alla cappella che risale probabilmente al XVII° secolo. Nel XVIII secolo fu aggiunto un altro piano per accogliere i pellegrini.
Nuestra Señora de la Cinta, detta “La Virgen Chiquita”, è Patrona y Alcaldesa Perpetua di Huelva e l’8 settembre si tiene una processione in suo onore.
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