
Luis de Santàngel Bessant. Era figlio di Luis de Santángel “el Viejo” e di Doña Brianda. Nato a Valencia probabilmente nel 1435 si presume sia morto nel 1498 ad Alcalá de Henares .
Apparteneva ad una famiglia di conversos di origine ebraica aragonese provenienti dal Regno di Valencia (altre fonti citano di Daroca), una delle comunità ebraiche più ricche dell’Aragona nel XIV secolo.
La comunità fu fondata da suo nonno Azarías Ginillo, conosciuto poi come Luis de Santángel Azarías, mercante, che si trasferì a Valencia per motivi di lavoro e lì morì nel 1454.
Suo padre Luis de Santángel “el Viejo” era un mercante, aveva ottimi rapporti con i re Alfonso V “El Magnánimo” e Juan II d’Aragona e Navarra. Venne nominato concessionario dell’esazione delle dogane di Valencia. Morì intorno al 1476 .
Re Juan II d’Aragona e Navarra ( Medina del Campo 1398 – Barcellona 1479) affidò a Luis de Santángel , erede diretto di Luis de Santángel “el Viejo” la riscossione degli interessi reali a Valencia riconfermandogli gli stessi diritti goduti dal padre. Alcuni mesi dopo la morte di re Juan II il nuovo re Fernando ( Sos del Rey, Zaragoza 1452 – Madrigalejo 1516) “en vista de la probada industria, fidelidad y moderación de Luis de Santángel” il 12 maggio 1479 lo nominò esattore della Zecca della Moneta di Valencia. Nel 1481 ebbe un altro incarico come “escribano de raciòn” che consisteva nella tenuta dei libri dei conti della Casa reale d’Aragona.
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Luis de Santángel. Ritratto di Anonimo. Museo Naval di Madrid.

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Nel 1486 conobbe Cristoforo Colombo durante la sua prima visita alla corte reale e rimase molto colpito dai suoi progetti.
L’influenza di Santángel sui monarchi cattolici fu decisiva per ottenere la loro accettazione delle proposte di Colombo.
Dopo la resa di Granada la regina nel gennaio del 1492 convocò a Santa Fé un Consiglio straordinario. Di fronte alle richieste esorbitanti di Cristoforo Colombo la maggioranza restò contraria al suo progetto. Colombo lasciò Santa Fé insieme a Padre Pérez per recarsi al Convento de la Rabida pensando di offrire il suo progetto a Carlo VIII re di Francia. Nello stesso giorno il Santángel, amministratore della casa reale, riuscì a convincere la regina proponendo di anticipare i fondi necessari all’impresa.
Venne mandato un corriere che raggiunse Colombo al ponte dei Pinos e lo riportò al campo di Santa Fé.
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A Santa Fé dove il 17 aprile i Re Cattolici approvarono il bilancio , cioè le famose “capitolazioni”, valutato in due milioni di maravedis.
Un’operazione finanziaria che vedeva coinvolto, Francesco Pinelli, tra l’altro figlio di una sorella di papa Innocenzo VIII, tesoriere della Confraternita della Santa Hermandad. Nei registri di quella che era una delle più ricche Confraternite di Spagna si legge: ” A Luis de Santángel e Francisco Pinelo, tesoriere della Hermandad, furono pagati 1.140.000 maravedìs, che per nostro incarico avete consegnato al Vescovo di Avila per l’invio dell’Ammiraglio don Cristóbal Colón”.
Da sottolineare che il rischio venne ben ripagato, e Pinelli venne poi nominato a capo della “Real Audiencia y Casa de la Contratación de Indias”. Istituzione della Monarchia spagnola, creata a Siviglia il 20 gennaio 1503 all’inizio della colonizzazione spagnola del Nuovo Mondo. Un incarico di prestigio e lucroso perchè dalla Casa de Contratación passavano tutte le merci in arrivo e partenza per le Indie.
E così Santángel e il banchiere genovese Francesco Pinelli, contribuirono con un prestito di 1.140.000 maravedis.
Colombo con 500.000 prestatigli dal fiorentino Giannotto Berardi, agente della Casa de’ Medici in Siviglia e da banchieri genovesi.
Padre Antonio de Aspa in una relazione del primo viaggio, scritta tra il 1512 e il 1524, tratta dalle “Decadi” di Pietro Martire d’Anghiera, ne cita tre: Jacopo Di Negro che abitava a Siviglia, un non meglio identificato Capatèl di Xeres e Luis Doria di Cadice.
Il Nuncibay nella sua “Genealogia de la Casa de Portugal” ne cita altri quattro: Riberol o Rivarol, Francisco de Oria, Castagno o Cattaneo e Gaspare Spinola.
I restanti 360.000 maravedis vennero condannati a pagarli, sotto forma di due caravelle armate, gli abitanti di Moguer e Palos rei di contrabbando continuato e atti di pirateria.
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Busto a Luis Bessant de Santángel nei giardini dell’Alameda di Valencia.
E’ considerato il capolavoro dello scultore José Terencio Farré (Requena 1887-Valencia 1968). Venne ordinato nel 1920 dalla società culturale valenciana “Il Rat Penat” ed eretto nel 1921.
Sulla colonna la scritta :
A LUIS B SANTANGEL GENEROSO COOPERADOR DEL DESCUBRIMIENTO DE AMERICA LA CIUDAD DE VALENCIA MCMXXI
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Il fatto di essere ebreo lo aveva reso bersaglio di molti invidiosi che cercavano di liberarsi di lui. Il re Fernando lo considerava invece fondamentale per la corona e lo protesse contro eventuali attacchi dell’Inquisizione. Il 30 maggio 1497 i Re Cattolici firmarono un privilegio eccezionale: gli ” Estatutos de limpieza de sangre” (Statuti di purificazione del sangue). Così, nonostante le sue origini, né lui né i suoi discendenti avrebbero potuto essere portati davanti ai tribunali del Sant’Ufficio.
Colombo tenne molto in considerazione il Santángel che fu tra i primi al quale raccontò il successo del suo viaggio e le cose che aveva visto. Lo fece tramite una lettera che Colombo inizio all’altezza delle isole Azzorre il 15 febbraio e concluse nel porto di Lisbona il 4 marzo 1493. La lettera conosciuta con il titolo “Christophorus Columbus, De Insulis nuper in mari Indico Inventis” ovvero “Cristoforo Colombo, sulle isole recentemente trovate dell’Oceano Indiano” è conservata nell’ Archivo General de Simancas in provincia di Valladolid.
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Scultura in pietra di Alicante di Luis de Santángel opera dello scultore José Gamot y Lluria. Situata alla base del Monumento a Colón o Mirador de Colón costruito per l’Esposizione Universale di Barcellona del 1888.

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Murale raffigurante “LUIZ DE SANTANGEL TREASURER OF ARAGONA” opera di Luigi Gregori (Bologna 1819– Firenze 1896)
Luigi Gregori dopo la sua formazione all’Accademia di San Luca in Roma, fu assunto come artista residente in Vaticano, dove gli fu commissionato un ritratto di
Papa Pio IX.Nel 1874 fu invitato dal Rev. Edward Sorin, in visita alla corte papale, come artista presso l’Università cattolica di Notre Dame du Lac nello
stato dell’Indiana, dove rimase per diciassette anni. Lì produsse la maggior parte delle sue opere e decorò dal 1868 al 1892 la Basilica del Sacro Cuore .
Nel 1890 ritornò in Italia, dove vinse una medaglia d’oro alle arti. Morì a Firenze nel 1896 Nel 1880 fu incaricato dal Rev. Sorin di creare i Murales di Cristoforo Colombo, una serie di dodici murales raffiguranti la vita e i viaggi dell’esploratore genovese Cristoforo Colombo.
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