Eduardo Rosales. “Doña Isabel la Católica dictando su testamento”. 1864 

Al Museo Nacional del Prado, Madrid.

Pittore spagnolo Eduardo Rosales y Gallinas.

Olio su tela 290×400 cm. “Doña Isabel la Católica dictando su testamento”, 1864 –  Museo Nacional del Prado, Madrid.

All’Esposizione Universale di Parigi del 1867 l’opera ottenne la medaglia d’oro quale miglior opera di pittori stranieri e Rosales  fu insignito quale cavaliere dell’ Ordre national de la Légion d’honneur

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Nel dipinto Eduardo Rosales descrive il momento in cui la sovrana detta le sue ultime volontà a Medina del Campo il 12 ottobre 1504, pochi giorni prima di morire.  Al suo lato il consorte re Ferdinando II d’Aragona e la figlia Giovanna.

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Eduardo Rosales y Gallinas (Madrid 1836- 1873)  in un ritratto eseguito dal pittore Federico de Madrazo.

Nel 1851 entrò alla  Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, dove fu allievo di Federico de Madrazo che gli fece il ritratto.  Nerl 1857 si trasferì a Roma dove frequentò i circoli puristi nazareni che abbandono presto interessandosi ad uno stile più realistico.  Nel 1864 realizzò il suo capolavoro “Doña Isabel la Católica dictando su testamento”, opera che portò all’Esposizione Universale di Parigi del 1867 . Rientrato a Roma ricevette un telegramma dai suoi amici che gli comunicavano che la sua opera aveva ottenuto la medaglia d’oro per i pittori stranieri e che era stato anche insignito quale cavaliere dell’ Ordre national de la Légion d’honneur .  A causa delle cattive condizioni di  salute, tubercolosi,  nel 1869 lasciò definitivamente Roma e aprì uno studio a Madrid, e nel 1872  si trasferì a Murcia  sperando di trovare un clima più favorevole alla sua salute.  Accettò un incarico presso la  Real Academia de España a Roma  ma non potè adempiere all’incarico in quanto le sue condizioni di salute peggiorarono e morì a Madrid il  13 settembre 1873 a 36 anni.  E’ sepolto presso il Pantheon degli Uomini Illustri dell’Associazione degli Scrittori e Artisti Spagnoli, nel Cimitero Sacramentale di San Justo a Madrid.  

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Informazioni su Bruno Aloi 977 Articoli
Bruno Aloi. Nato a Genova nel 1941, si diploma nel 1960 presso l'Istituto Tecnico Nautico San Giorgio di Genova. Nel 1966 consegue il titolo professionale di Capitano di Lungo Corso. Laureato in Lettere con la tesi "I Liguri nella Gallia meridionale". Molteplici sono i momenti che segnano il percorso di Bruno Aloi, da ufficiale di coperta agli incarichi in diverse specializzazioni formative (corsi di sopravvivenza, mezzi di salvataggio, antincendio di base ed avanzato, corso superiore radar, familiarizzazione navi chimiche, ) fino all'abilitazione a comandante Certificazione S.T.C.W. 1978/95 rilasciato il 28/1/2002. Particolarmente significativa è la sua attività in campo culturale, per un decennio soprintende alla promozione delle grotte di Borgio Verezzi come presidente del Gruppo Grotte Borgio Verezzi. Nell'ambito delle esplorazioni ipogee visita il Marocco, l'Algeria e la Siria su invito del Ministro del Turismo Siriano. Socio onorario dello Speleo Club de l'Aude et de l'Ariège (Francia). In qualità di Presidente dell'Associazione per il Recupero del Genovesato, Bruno Aloi promuove nel 1986 la riapertura dei forti genovesi Sperone e Begato, con eventi di spettacolo, mentre partecipa all'iniziativa "Artisti per il Centro Storico" (1990). Premio Regionale Ligure 1987. Premio "Gente di Mare" 2002. Viareggio. Socio onorario della Società Nazionale di Salvamento. Tra le altre cariche assunte, lo ricordiamo presidente di Al Sham, associazione per le relazioni tra Italia e Siria contibuendo al gemellaggio della città di Genova con la città di Latakia (l'antica Laodicea). Giornalista pubblicista dal 14/6/1989 iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti Roma Tessera N. 170551.. Presidente del Comitato Nazionale per Colombo.

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