Il leudo “Felice Manin” rifà il viaggio di Colombo “Genova-San Salvador” dal 21.10.1984 al 30.1.1985

Intervista di Paolo Emilio Taviani

Formato: Documentario

Produzione RAI

Il leudo Felice Manin fu varato nel 1891 a Trelo (S. Michele di Pagana) .

Il Registro Navale nel 1948 lo definì una  barca di 24,89 tonnellate di stazza lorda e 18,92 di stazza netta, di 15,60 metri di lunghezza e di una larghezza di  4,86 metri ed un’altezza di  1,87 metri.

Nel 1981 venne restaurato e revisionato e dotato di un motore Arona HMS 60 diesel.

Nel 1992, in occasione del Quinto Centenario della scoperta dell’America, nacque   l’idea di compiere la traversata dell’Atlantico sulla rotta di Cristoforo Colombo.  Vennero  così sistemate a bordo  una nuova radio,   moderne apparecchiature di navigazione,  apparecchiature frigorifere e di surgelamento, oltre ad un impianto per la desalinizzazione dell’acqua.

Il 21 ottobre 1984 innalzando la bandiera dell’Unicef quale messaggero di pace,  partì dalla darsena della Fiera di Genova  scortato dai rimorchiatori India e Capotesta, oltre che dallo Jawl Elpis, che fu la prima barca del noto navigatore solitario Sir Francis Chircester.    Il 30 gennaio 1985, alle ore 17,30 italiane, giunse a San Salvador  accolto festosamente  dalla popolazione locale.

Il leudo rimase in zona caraibica e partecipò nel 1986 alle Celebrazioni   per il Centenario della Statua della Libertà, sfilando sul fiume Hudson. In seguito cercando di risalire il fiume San Lorenzo incappò in condizioni meteo tali che fu giocoforza abbandonarlo  in disarmo in area  portuale.

Nel 1999   l’Autorità Portuale di Chicago ne ordinò  lo sgombero. La notizia scosse profondamente l’opinione pubblica di La Spezia, considerato che di leudi Rivani di quell’epoca ne sono rimasti solo quattro, e si formò il comitato   “Salviamo il Leudo Felice Manin – Classe 1891”, raccogliendo anche  l’adesione  della Marina Militare.

Il 20 maggio 2000 il leudo, gravemente danneggiato, tornò in Italia e  sistemato presso  l’Arsenale della Marina Militare a La Spezia in attesa di restauro .

 

 

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Bruno Aloi. Nato a Genova nel 1941, si diploma nel 1960 presso l'Istituto Tecnico Nautico San Giorgio di Genova. Nel 1966 consegue il titolo professionale di Capitano di Lungo Corso. Laureato in Lettere con la tesi "I Liguri nella Gallia meridionale". Molteplici sono i momenti che segnano il percorso di Bruno Aloi, da ufficiale di coperta agli incarichi in diverse specializzazioni formative (corsi di sopravvivenza, mezzi di salvataggio, antincendio di base ed avanzato, corso superiore radar, familiarizzazione navi chimiche, ) fino all'abilitazione a comandante Certificazione S.T.C.W. 1978/95 rilasciato il 28/1/2002. Particolarmente significativa è la sua attività in campo culturale, per un decennio soprintende alla promozione delle grotte di Borgio Verezzi come presidente del Gruppo Grotte Borgio Verezzi. Nell'ambito delle esplorazioni ipogee visita il Marocco, l'Algeria e la Siria su invito del Ministro del Turismo Siriano. Socio onorario dello Speleo Club de l'Aude et de l'Ariège (Francia). In qualità di Presidente dell'Associazione per il Recupero del Genovesato, Bruno Aloi promuove nel 1986 la riapertura dei forti genovesi Sperone e Begato, con eventi di spettacolo, mentre partecipa all'iniziativa "Artisti per il Centro Storico" (1990). Premio Regionale Ligure 1987. Premio "Gente di Mare" 2002. Viareggio. Socio onorario della Società Nazionale di Salvamento. Tra le altre cariche assunte, lo ricordiamo presidente di Al Sham, associazione per le relazioni tra Italia e Siria contibuendo al gemellaggio della città di Genova con la città di Latakia (l'antica Laodicea). Giornalista pubblicista dal 14/6/1989 iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti Roma Tessera N. 170551.. Presidente del Comitato Nazionale per Colombo.