Intervista di Paolo Emilio Taviani
Formato: Documentario
Produzione RAI
Il leudo Felice Manin fu varato nel 1891 a Trelo (S. Michele di Pagana) .
Il Registro Navale nel 1948 lo definì una barca di 24,89 tonnellate di stazza lorda e 18,92 di stazza netta, di 15,60 metri di lunghezza e di una larghezza di 4,86 metri ed un’altezza di 1,87 metri.
Nel 1981 venne restaurato e revisionato e dotato di un motore Arona HMS 60 diesel.
Nel 1992, in occasione del Quinto Centenario della scoperta dell’America, nacque l’idea di compiere la traversata dell’Atlantico sulla rotta di Cristoforo Colombo. Vennero così sistemate a bordo una nuova radio, moderne apparecchiature di navigazione, apparecchiature frigorifere e di surgelamento, oltre ad un impianto per la desalinizzazione dell’acqua.
Il 21 ottobre 1984 innalzando la bandiera dell’Unicef quale messaggero di pace, partì dalla darsena della Fiera di Genova scortato dai rimorchiatori India e Capotesta, oltre che dallo Jawl Elpis, che fu la prima barca del noto navigatore solitario Sir Francis Chircester. Il 30 gennaio 1985, alle ore 17,30 italiane, giunse a San Salvador accolto festosamente dalla popolazione locale.
Il leudo rimase in zona caraibica e partecipò nel 1986 alle Celebrazioni per il Centenario della Statua della Libertà, sfilando sul fiume Hudson. In seguito cercando di risalire il fiume San Lorenzo incappò in condizioni meteo tali che fu giocoforza abbandonarlo in disarmo in area portuale.
Nel 1999 l’Autorità Portuale di Chicago ne ordinò lo sgombero. La notizia scosse profondamente l’opinione pubblica di La Spezia, considerato che di leudi Rivani di quell’epoca ne sono rimasti solo quattro, e si formò il comitato “Salviamo il Leudo Felice Manin – Classe 1891”, raccogliendo anche l’adesione della Marina Militare.
Il 20 maggio 2000 il leudo, gravemente danneggiato, tornò in Italia e sistemato presso l’Arsenale della Marina Militare a La Spezia in attesa di restauro .