Enrico Alberto D’Albertis ( Voltri 1846 – Genova 1932). Navigatore, geografo, filantropo e altro.
Nel 1886 costruì sul bastione cinquecentesco di Montegalletto destinato alla demolizione il prestigioso Castello D’Albertis terminandolo nel 1893.
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Una foto del Capitano D’Albertis con tanto di barba e baffi.
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Grande appassionato di Cristoforo Colombo, nel 1888 fece parte della “Commissione Colombiana per la ristampa di documenti e studi su Cristoforo Colombo” e gli venne affidato il tema “Le costruzioni navali e l’arte della navigazione al tempo di Cristoforo Colombo”.
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Il castello D’Albertis dove conservò i cimeli raccolti durante i suoi viaggi per mare e per terra.
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Il municipio di Genova gli affidò nel settembre 1892 l’incarico di costruire i modelli della Santa Maria, della Pinta e della Niña, che vennero inviati alla World’s Columbian Exposition di Chicago del 1893. Una targa nel Castello D’Albertis ricorda l’evento.
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Per rendere omaggio a Colombo decise di ripercorrere con il proprio yacht il “Corsaro” di 50 tonnellate , 22 metri di lunghezza ed un equipaggio di 8 persone, il viaggio di scoperta sino a San Salvador e poi New York per andare a visitare l’esposizione di Chicago. Per la navigazione utilizzò strumenti realizzati da lui stesso, come l’astrolabio, la balestriglia e il quadrante, in uso all’epoca della scoperta del Nuovo Mondo.
Alle 4 pomeridiane del 22 giugno 1893 iniziò il viaggio dal porto di Cadice. Alle 2 del pomeriggio del 20 luglio il”Corsaro” dava fondo davanti alla spiaggia di San Salvador. Erano state percorse 3850 miglia in 27 giorni e 22 ore di viaggio .
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Il capitano D’Albertis a ricordo del viaggio portò un masso da San Salvador che fece collocare sul lato di ponente del Castello appena terminato di costruire e sul quale si legge “Questo masso divelto dalle scogliere di San Salvador Addì XX luglio MDCCCXCIII ricorda il votivo pellegrinaggio del ‘Corsaro’ nella prima terra scoperta da Cristoforo Colombo”.
Sotto il masso si trovano l’ancora e la catena del “Corsaro”.
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Al ritorno dal viaggio venne promosso capitano di corvetta nella riserva navale.
Il “Corsaro” nel 1895 partecipò all’inaugurazione del canale di Kiel, e nel rientro in Italia mentre attraversava la Manica entrò in collisione e affondò.
Enrico Alberto D’Albertis morì la sera del 3 marzo 1932, lasciando al comune di Genova il suo castello, nel quale si conservano ancora i ricordi e i cimeli dei suoi viaggi e anche di quelli compiutì in Nuova Guinea dal cugino Luigi Maria.
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