José Lemus Garcia. “Monumento a Rodrigo de Triana”. Calle Pagés del Corro a Siviglia. 1973.

Il marinaio della Pinta che per primo avvistò il Nuovo Mondo.

Scultore José Lemus Garcia (Siviglia 1926 – Siviglia 1990).

“Monumento a Rodrigo de Triana”. Sul basamento a grandi caratteri spicca la parola TIERRA.

Calle Pagés del Corro a Siviglia. 1973.  Foto  di Lobillo (Spagna)

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Dalle Storie del Nuovo Mondo di Fernando Colombo : ” E poiché egli (Colombo) aveva quella notte certissima speranza di terra, ciascuno facesse guardia per sua parte, perciò che, oltre alla grazia che le Altezze loro avevano promesso di trenta scudi l’anno in vita a colui che prima vedesse terra, ei gli avrebbe donato un giubbone di velluto.
E ciò detto, due ore avanti mezzanotte, essendo l’Ammiraglio nel castello di poppa, vide una luce in terra; ma dice che fu una cosa tanto serrata che non osò affermare che fosse terra: e allora chiamò Pedro Gutierrez, credenziere del re Cattolico, e gli disse che riguardasse se vedeva detta luce, ed egli rispose che la vedeva: perché di subito chiamarono Rodrigo Sanchez de Segovia affinché riguardasse verso quella parte, ma non poté vederla, perché non così tosto ascese ove poteva vedersi: né poi la videro, salvo che una o due volte, per la qual cosa giudicarono che poteva essere candela, o torcia di pescatori o di viandanti che alzavano e abbassavano il detto lume, o che per avventura passavano di una casa in un’altra, perciò che spariva e tornava subito con tanta prestezza, che pochi per quel segno credettero d’esser vicini a terra.

Però andando già con molta avvertenza, seguirono il loro cammino fino a che, quasi due ore dopo la mezzanotte, la caravella Pinta, che, per essere gran veliera andava molto innanzi, fece segni di terra, la quale vide prima un marinaio detto Rodrigo de Triana: ed erano discosto da terra due leghe. Ma la grazia dei trenta scudi non fu concessa dai re Cattolici a lui, ma all’Ammiraglio, che aveva veduta la luce nel mezzo alle tenebre…”.

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Particolare del monumento al marinaio Rodrigo de Triana nel momento che con la bocca spalancata urla “Tierra ! Tierra !”.

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Il grido di ” Tierra, tierra” fu lanciato dal marinaio Rodrigo de Triana il cui vero nome, secondo approfondite consultazioni di migliaia di documenti negli archivi di Siviglia da parte della ricercatrice americana Alicia Bach Gould, pare fosse Juan Rodriguez Bermejo di Triana, sobborgo di Siviglia, ed avrebbe abitato a Molinas presso la detta città . Tornato in Spagna Rodrigo protestò per ottenere la pensione annua stabilita dai Reali di Spagna cui riteneva in perfetta buona fede aver diritto. ma non riuscì nell’intento. Alcuni storici sostengono che esasperato si sarebbe trasferito in Africa abbracciando la fede musulmana.

Al vero nome di Juan Rodríguez Bermejo si é arrivati grazie alla testimonianza di un marinaio imbarcato sulla Pinta, Francisco Garcia Vallejo, che interrogato da un procuratore nel 1515, dichiarò : ” Quel giovedì notte la luna si chiarì e un marinaio chiamato Juan Rodríguez Bermejo, abitante a Molinos, Siviglia, come la luna si rischiarò, da bordo della nave di Martín Alonso Pinzón vide una testa bianca di spiaggia, alzò gli occhi e vide la tierra, e subito urlò come un tuono Tierra! Tierra! “.

Rodrigo Bermejo appare come marinaio in diverse spedizioni organizzate dal re di Spagna nel secolo XVI. Tra queste, risulta abbia partecipato alla spedizione alle isole Molucche nel sud-est asiatico nel 1525 con García Jofre de Loaisa. In questa spedizione c’era Juan Sebastian El Cano, che nel 1522 aveva completato la prima circumnavigazione della Terra, iniziata da Ferdinando Magellano.. La questione delle Molucche sarebbe durata dal 1525-1536, e la sua vedova, Caterina Munoz, riceverà il salario del suo defunto marito prima del 1535, pertanto Rodrigo de Triana risulta morto durante quella spedizione. Se Juan Rodríguez Bermejo e Rodrigo Bermejo sono la stessa persona, ne consegue che quando partecipò alla spedizione con Colombo doveva essere molto giovane.

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Informazioni su Bruno Aloi 950 Articoli
Bruno Aloi. Nato a Genova nel 1941, si diploma nel 1960 presso l'Istituto Tecnico Nautico San Giorgio di Genova. Nel 1966 consegue il titolo professionale di Capitano di Lungo Corso. Laureato in Lettere con la tesi "I Liguri nella Gallia meridionale". Molteplici sono i momenti che segnano il percorso di Bruno Aloi, da ufficiale di coperta agli incarichi in diverse specializzazioni formative (corsi di sopravvivenza, mezzi di salvataggio, antincendio di base ed avanzato, corso superiore radar, familiarizzazione navi chimiche, ) fino all'abilitazione a comandante Certificazione S.T.C.W. 1978/95 rilasciato il 28/1/2002. Particolarmente significativa è la sua attività in campo culturale, per un decennio soprintende alla promozione delle grotte di Borgio Verezzi come presidente del Gruppo Grotte Borgio Verezzi. Nell'ambito delle esplorazioni ipogee visita il Marocco, l'Algeria e la Siria su invito del Ministro del Turismo Siriano. Socio onorario dello Speleo Club de l'Aude et de l'Ariège (Francia). In qualità di Presidente dell'Associazione per il Recupero del Genovesato, Bruno Aloi promuove nel 1986 la riapertura dei forti genovesi Sperone e Begato, con eventi di spettacolo, mentre partecipa all'iniziativa "Artisti per il Centro Storico" (1990). Premio Regionale Ligure 1987. Premio "Gente di Mare" 2002. Viareggio. Socio onorario della Società Nazionale di Salvamento. Tra le altre cariche assunte, lo ricordiamo presidente di Al Sham, associazione per le relazioni tra Italia e Siria contibuendo al gemellaggio della città di Genova con la città di Latakia (l'antica Laodicea). Giornalista pubblicista dal 14/6/1989 iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti Roma Tessera N. 170551.. Presidente del Comitato Nazionale per Colombo.

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